LA MEDICINA ALTERNATIVA
E LE SUE
GUARIGIONI ENERGETICHE
LA COSCIENZA E LA SALUTE
+ Chiunque abbia avuto la possibilità di sostare dentro i cerchi nel grano sostiene di averne avuto grandi benefici anche in termini di salute. I motivi di tali dichiarazioni deriverebbero dall’alto valore energetico presente e quindi riscontrato all’interno di queste formazioni.
Un’ energia di alto livello sarebbe capace, secondo le nostre conoscenze, di creare negli individui delle sensazioni di benessere anche se questi nella realtà della loro vita di tutti i giorni non godono di ottima salute.
Un paragone lo si potrebbe fare, giusto per rendere l’idea, tenendo presente il risultato che si ottiene quando ci si trova in aereo ad alta quota. Ad un certo punto cessano i fastidi fisici e a volte anche i dolori per poi ripresentarsi quando l’aereo ridiscende a quote più basse. Addirittura ho sentito dire che il virus che provoca la pertosse non sopravive a quote relativamente alte.
Varrebbe la pena di scoprire che cosa siano in realtà queste alte forme di energia, da dove provengono, cosa comportano, e cosa più importante se siano disponibili per noi comuni mortali.
Tornando alle alte energie sappiamo che esistono e soprattutto pensiamo che siano a nostra disposizione; e questa è una conoscenza che si perde nella notte dei tempi.
Gli Antichi usavano curarsi tramite l’aiuto di uomini dotati di poteri che venivano riconosciuti come stregoni. Fino a poco tempo fa anche nelle zone meno civilizzate d’Italia, specialmente al Sud, esistevano uomini e donne che conoscevano l’arte del guarire. Per mezzo di erbe ritenute balsamiche e curative, medicavano qualsiasi malanno e i più anziani preferivano di gran lunga sottoporsi a tali cure piuttosto che a quelle ritenute dalla elite più moderne ed efficaci.
Personalmente ho avuto l’occasione di sentire parlare di uomo che viveva, almeno fino al 1983, all’interno di un anfratto. Questo era in grado attraverso una pozione fatta di erbe, segretissima, di curare l’artrosi deformante. Ebbi dopo tanto insistere la fortuna di conoscere una persona che riuscì a procurarmi l’impiastro fatto dalle mani di questo curatore e l’occasione di usarla su di una persona anziana che aveva consentito di provarla e che ne stava traendo beneficio se non fosse stato per la famiglia che improvvisamente si era inspiegabilmente opposta alla cura. Ricordo tra l’altro che il liquido di un colore ambrato era urticante e lasciava nelle mie mani una sensazione incredibile di calore che permaneva per parecchie ore.
In molte parti del mondo, anche se ormai sono cose che vanno scomparendo, sono tante le testimonianze di persone miracolosamente guarite dalle mani di uno “sciamano.”
“Sciamano” è un termine che secondo il vocabolario della lingua italiana significa:
- “Presso varie popolazioni indigene della Siberia e del Nord- America, individuo ritenuto dotato delle capacità di entrare in contatto con il mondo degli spiriti, di indovinare il futuro e guarire le malattie.” Se invece prendiamo un libro più specifico sull’argomento troviamo: “Lo sciamanesimo è essenzialmente una forma di spiritualità indigena legata alla visione; lo sciamano si sottopone a un viaggio visionario nel cosmo, oppure invoca gli spiriti che lo guariscono o gli concedono altri benefici per la tribù che egli rappresenta. Lo sciamanesimo si presenta dunque sotto molteplici aspetti; geograficamente lo si ritrova da un capo all’altro dell’Asia centrale e della Siberia, passando per l’Alaska e il Canada, come pure negli Stati Uniti e nell’America del Sud. Pratiche tradizionali simili si trovano anche in Australia, Europa e Africa. Generalmente uno sciamano è “chiamato” dagli spiriti che egli ha invocato, e viene iniziato alla tradizione sciamanica da uno sciamano praticante.”
Un altro appellativo comune in usanza nei paesi di madrelingua portoghese o spagnola è “curandero”. In Sardegna il nome che contraddistingue un uomo o una donna aventi le qualità di curatori è “Brusciu” o Bruscia” nomi italianizzati derivanti da “Bruja”: strega.
- L’arte del guarire è una passione; e come tale va coltivata fin dalle sue prime manifestazioni. Ci sono persone, più di altre, predisposte a questo genere di intervento, mentre altre meno disposte possono comunque imparare qualcosa che sia utile per se stessi. L’auto guarigione è infatti la capacità di entrare in sintonia con la parte profonda del proprio essere alfine di imparare a coordinare l’ energia da poter usare per curarsi.
+ “E’ possibile, tramite la messa in opera di alcuni esercizi, caricarsi di energia.” Chiunque potrebbe essere in grado di farlo, ma affinché l’energia possa essere utilizzata per scopi benefici, occorre ben altro.
- In una parabola del Vangelo si può leggere: “non è consigliabile mettere del vino nuovo in una botte che conteneva del vino vecchio senza che questa sia stata debitamente e sapientemente lavata”. Il vino nuovo, infatti, rischierebbe seriamente di guastarsi.
+ Lo stesso succede per quanto riguarda l’immissione dell’energia “nuova” dentro un corpo su cui non sia stata fatta prima l’opportuna lavanda. E’ indispensabile quindi lavare “la botte” prima, e dopo procedere al riempimento. Le prime volte che provai a caricarmi di energia senza aver usato preventivamente questo tipo di cautela, accaddero delle cose abbastanza disarmoniche.
Considerare di poter lavare una botte non è così difficile e anche il meno accorto potrebbe riuscirci ma, se decidessimo di “lavare” il nostro involucro fisico che cosa dovremmo fare?
- Intanto cominciamo a dire che al termine “lavare” corrisponde il termine purificare. Vuotare è tuttavia il termine che si presta meglio al senso del ragionamento che faremo perché nell’atto di purificarsi è corrisposta veramente l’azione di vuotare qualcosa per essere riempita di altro.
+ “Se potessimo scegliere un posto dove effettuare queste esercitazioni opterei per una zona di campagna che non sia ne troppo occlusa dagli alberi, ne troppo assolata. All’ombra di un albero, all’alba o al tramonto, sarebbe il massimo. Dentro casa va benissimo lo stesso; è molto meglio se si è soli in una stanza o in compagnia di un'altra persona che si esercita con noi. La prima cosa importane è tenere a mente lo scopo del nostro addestramento e perseguirlo fino alla fine con la giusta concentrazione. Dopodiché inizieremo a saltellare cercando di rendere le parti del corpo più rilasciate possibili visualizzando nel ritmo dei saltelli l’energia vecchia che ci abbandona. Le braccia rilasciate lungo i fianchi faranno dei movimenti come per scrollarsi di dosso qualcosa e successivamente ogni parte del corpo seguirà quell’intento.
- Il compito é scrollarci di dosso la vecchia energia.
+ Aumenteremo man mano il ritmo e cercheremo di stancarci, sempre di più in maniera proporzionale al tempo. L’energia vecchia potrebbe uscire anche dalla bocca quindi diamogli fiato facendo uscire aria, frasi, anche sconnesse, non importa! Molti ed immediati potrebbero risultare i procedimenti; a qualcuno potrebbe venir voglia di urlare: allora urli, di piangere: allora pianga, di fare boccacce: allora faccia le boccacce. Comunque, in qualsiasi modo, la vecchia energia chieda di uscire, assecondatela. Quando sarete veramente stanchi lasciatevi cadere per terra e rilassatevi.
- Se vi trovate in campagna cercate di ascoltare la voce della natura, se siete in casa ascoltate il silenzio oppure qualche musica soave che preventivamente avevate programmato.
+ Nel rilassarvi, se siete in campagna, sappiate che gli alberi, i cespugli, i fiori, gli uccelli, gli insetti; tutto, concorre alla vostra ricarica. Siate quindi riconoscenti sentendovi con loro in sintonia e più che amici.
- Se siete in casa, ascoltate il vostro cuore, perché è in quella zona che si trova l’accesso per la fonte d’ energia che vi ricaricherà completamente.
+ Sentite e fatte caso all’energia nuova che sale dappertutto ed inonda il vostro corpo. Se ci riuscite visualizzatela come una luce lattiginosa. In tutto questo processo che inizierà una trentina di secondi dopo che stanchissimi vi siete abbandonati per terra, tenete conto del respiro; l’energia nuova sale anche attraverso il naso, quindi cercate di seguirla accompagnando ogni inspirazione ad ogni espirazione. Quando il processo sarà terminato, quando sentirete il corpo rilassatissimo,che si sta raffreddando, alzatevi molto lentamente. Prima mettetevi seduti e solo successivamente alzatevi in piedi. Noterete, subito dopo esservi avvicinati alle persone, ai genitori, agli amici, etc., di avere più consapevolezza di quello che vi sta intorno e vedrete gli altri che vi guarderanno con un aria diversa; come se vi stessero ammirando in qualche modo.
- Inconsciamente succede che le persone più cariche attraggono quelle più deboli per effetto della compensazione o se preferite per il principio dei vasi comunicanti.
+ I grandi guaritori: gli sciamani, i curanderos, i Bruji e le bruje, sono diventati tali solo dopo molto tempo; dopo anni e anni di esercitazioni.
- Una volta compreso il meccanismo della purificazione e dell’immissione della nuova energia è molto importante desiderare ardentemente di essere utile a se stessi e agli altri.
+ Perché dovremo desiderarlo?
- Perché in realtà il fatto di poter guarire è di per se una missione e per svolgere una missione occorre essere motivati. “La motivazione è l’intimo desiderio di essere utili e di prestare servizio senza aver niente in cambio.”
+ In realtà non è vero che non otterremo niente in cambio; perché ogni volta che daremo qualcosa di “noi” a qualcuno, saremo ricaricati nuovamente e misteriosamente.
- Se saremo sinceri, se davvero sentiremo l’intimo desiderio di aiutare noi stessi e gli altri, qualcosa si metterà in moto da se. Non abbiate il minimo dubbio.
+ Ripetendo le esercitazioni sentiremo ed impareremo ogni volta qualcosa in più rispetto le volte precedenti. Cosa dobbiamo aspettarci realmente?
- Possiamo incamerare tanta energia quanto ne serve allo scopo che ci siamo prefissi, ma gli scopi devono essere rigorosamente altruisti. (anche voler guarire se stessi viene considerato altruismo) Ogni scopo egoistico, ogni azione che considera un ritorno di immagine o gratificazione personale, è destinato al fallimento con annessi e connessi.
+L’energia pilotata a scopi egoistici infatti si ritorcerà contro di voi e saranno guai seri. Questa non vuole essere una minaccia ma, solo il sincero avvertimento di chi conosce le conseguenze.
Quando incameriamo l’energia, non ci rendiamo conto del suo potere, ed è per questo che gli “Uomini Medicina” delle tribù di pellerossa si affidano al Grande Spirito “Wacan Tanka” affinché sia Lui ad agire attraverso lo sciamano.
Questi sono alcuni esempi di preghiere pronunciate da questi “uomini sacri”, Indiani d’America, per favorirsi l’aiuto del Grande Spirito:
“ O mio Progenitore Wacan Tanka, Tu sei tutto. O Wacan Tanka, Padre mio, tutte le cose ti appartengono! Sto per posare la tua erba su questo fuoco. La sua fragranza appartiene a te.”
“ O Wacan Tanka, Padre mio, mio progenitore, Tu vieni prima di tutto e Tu sei sempre stato! Volgi il tuo sguardo su questo giovane dalla mente turbata. Egli desidera percorrere il sacro sentiero. Ti offrirà questa pipa. Abbi misericordia di lui e aiutalo! Le quattro Potenze e l’Universo intero verranno introdotti nel fornello della pipa e allora questo giovane te la offrirà, per intercessione degli alati e di tutte le cose.
Il primo a essere messo nella pipa sei Tu, o alata Potenza del luogo in cui tramonta il sole. Tu e i tuoi presidi siete antichi e sacri: Guarda! C’è un posto per te nella pipa; aiutaci con i tuoi due giorni sacri rossi e blù.”
Un Indiano d’America della “ruota di medicina”, un curandero o uno sciamano sono in grado per mezzo dell’intercessione del Grande Spirito, Dio, di incamerare tanta di quella energia da smuovere una montagna dalle fondamenta; immaginate quindi cosa potrebbe succedere se questa energia vi si ritorcesse contro. Ne verreste semplicemente devastati e potreste diventare pazzi per tutto il resto della vita. Quindi…”non scherzate con l’energia”.
Detto questo, certo di essermi ben spiegato, andiamo avanti.
Con l’allenamento riuscirete a riconoscere, a controllare, e a trasferire l’energia. La forza che riuscirete ad assumere all’interno di voi, all’inizio, sarà relativamente poca, meno male, ma sarà sufficiente per essere riconosciuta ed usata. Il potere di questa forza è principalmente quello di armonizzare.
- “La malattia è essenzialmente disarmonia” e questo concetto lo dovrete fare vostro perché mai potrà non essere ricordato. I conflitti e le patologie del pianeta sono solo ed esclusivamente indice di una grande disarmonia. La forza, l’energia che avete accumulato, ha il poter di ricreare armonia laddove questa è venuta a mancare.
+ Trasferire l’energia da una persona “carica” ad una disarmonica è tecnicamente facile. Basterà posizionarsi di fronte al “ricevente” ed imporre le mani, senza necessariamente toccarlo, nella zona che si desidera guarire. Questo vale anche per quel che riguarda l’auto guarigione. In questo caso sarà necessario posare le vostre mani laddove volete ripristinare l’energia tenendo presente che sarà molto utile inspirare nell’atto di ricevere energia ed espirare nell’atto di concentrare l’energia nel punto stabilito. Vi ho appena detto che è tecnicamente facile, ma non vi ho detto che potreste non riuscirvi subito. Infatti potrebbe succedere che nell’atto del “dare” potreste risultare “bloccati.” Cosa intendo dire? Che mentalmente, ad un livello molto sottile, quasi inconsciamente, potreste meditare di non essere in grado di operare e quindi di non riuscire nell’intento e questo naturalmente potrebbe impedire all’energia di potersi trasferire. Per questo motivo raccomando, innanzitutto, la fiducia in quel che si sta facendo; il desiderio e l’assoluto altruismo.
- La spiritualità ha un suo rigore e a differenza della religione non vi impone nulla. Essa richiede però una sincerità di base che non potrà mai essere elusa.
+ State diventando dei “piccoli” conoscitori della terapia; più passerà il tempo e più tutto vi sarà chiaro.
Quello su cui vorrei soffermarmi adesso riguarda i concetti di armonia e disarmonia.
L’Universo è soprattutto organizzazione e programmazione. Questa pianificazione fa si che tutto contribuisca al tutto.
- Un ecosistema funziona allo stesso modo. Tutto quello che è pianificato, ideato, ha una sua legge armonica che ci dice che “quello è stato creato per essere quello” e per essere e rimanere “quello” deve sottostare a delle regole che lo garantiscano in quanto tale.
“La disposizione degli atomi che compongono un sistema fa si che questo si comporti in un modo e non in un altro”; lo stesso dicasi per quanto riguarda qualsiasi altra particella fisica esistente all’interno del corpo in esame. “Quando ognuna di queste particelle rispetta il proprio compito vige una caratteristica che chiameremo armonia.”
“Qualora nel sistema in questione arrivasse a crearsi un’anomalia sarà come se venisse a mancare l’armonia adatta al suo buon funzionamento.” “Un cattivo funzionamento, a discapito di qualsiasi organismo, fa si che questo degeneri, nel tempo, fino alla fine del funzionamento stesso.” Se intervenissimo in tempo a ripristinare qualsiasi anomalia potremo salvare qualunque apparato. Più tempo faremo passare, più problemi ci sarebbero e quindi meno possibilità d’intervenire positivamente.
+ Questo ci introdurrà al seguente concetto: “la malattia e i suoi gradi di serietà.”
- “E’ un’anomalia l’inizio di qualsiasi disturbo.” Potremo dire che questa deviazione dalla norma, sé corretta in tempo, cioè il prima possibile, riduce quasi a zero la possibilità che questa stessa possa radicarsi. Perché per mezzo dell’energia che abbiamo imparato a controllare saremmo in grado di ripristinare la zona malata? Perché la forza, l’energia, è di per se pura; e quindi armonica. Essendo armonica cioè “a banda positiva”, andrà magneticamente a riposizionare le particelle più elementari, riattivando la precedente loro caratteristica. Più tardi riusciremo ad intervenire, più problematico potrebbe risultare l’aiuto. Bisogna, comunque, essere fiduciosi perché un apporto energetico comincia a lavorare all’interno di un sistema malato ripristinandolo progressivamente.
+ Allora i nostri interventi potrebbero risultare più efficaci sé ripetuti più volte nell’arco della malattia. Chissà se qualcuno avrà mai sentito dire che il nostro essere vivente, più complesso di quanto si possa credere, è fatto “a cipolla.” Questo è un concetto che serve a semplificare le cose. In poche parole questo significa che: visto complessivamente, cioè con tutte le sue caratteristiche: astrali, emozionali e fisiche, è fatto a strati. Così come sotto il primo strato di cipolla si nasconde una cipolla più piccola e sotto il secondo strato una più piccola ancora - fino ad arrivare al suo centro- allo stesso modo si può concepire il nostro corpo. Gli strati più esterni, detti sottili, sono quelli che dal corpo fisico si estendono verso l’esterno - lo strato più esterno è detto astrale- altri strati più emozionali risiedono invece a partire dal corpo fisico verso l’interno.
- Per questo l’anima risulta essere il “germe” di questo complesso. Essendo racchiusa all’interno di tutti gli strati, potrà essere così protetta.
+ In India vari Maestri ci hanno comunicato che qualsiasi malattia, prima di pervenire nel corpo fisico, soggiorna nei corpi più sottili. Con questo ci hanno voluto far sapere che sarebbe molto più facile intervenire subito, anche con una semplice meditazione, al fine di poterla allontanare tranquillamente, prima che questa penetri negli strati più interni peggiorando gradualmente le cose. Essi sostengono che quando una malattia sia giunta fino a toccare l’anima del malato, gli resti ben poco tempo da vivere.
- Una cosa importante da tenere in considerazione è il rilassamento. Tramite l’abbandono totale possiamo trovare la nostra centratura. Al fine di una guarigione la centratura del nostro essere sarà indispensabile. Nel caso la guarigione derivi da un eventuale aiuto: per esempio un guaritore; entrambe le persone impegnate: il curante e l’assistito; dovrebbero essere centrati del nel proprio essere.
+ Cosa intendiamo dire?
- Per mezzo del rilassamento è possibile permettere alla nostra attenzione di verificare quanto le membra, i muscoli, si stiano adagiando. Seguendo questa prassi potremo renderci conto che anche il respiro cambia; anche il battito cardiaco cambia. Quando il rilassamento sarà completato, quando cioè tutto quel che si doveva distendere si è disteso, la nostra attenzione potrà trovare “rifugio” in un punto che si trova dietro il cuore. Una volta localizzata questa posizione; noi potremo entrare “ la dentro” e sentirci al sicuro. La sensazione che si avrà quando si sarà “ la dentro” è di vera pace: si avrà l’impressione, come spesso si sente dire, di essere finalmente giunti a casa.
Quando s’impara a centrarsi, si desidera soltanto questo: essere in pace. Col tempo si imparerà il procedimento e si potrà essere centrati in qualsiasi momento della giornata, se lo si vorrà.
+ Benissimo! ma, torniamo alla guarigione. Capite adesso perché è indispensabile essere centrati durante la terapia?
- In questo modo semplificheremo tutte le cose e il nostro obbiettivo sarà così garantito. “La centratura è la casa del figlio in contatto col Padre.”
+ Imparare a concentrarsi richiede il suo tempo e questo tempo conviene prenderselo tutto. Ricordate tutte le cose di cui abbiamo parlato: nessuna esclude l’altra; per cui potrete iniziare non appena vi sentirete disponibili. Potrete iniziare ad esercitarvi con l’energia: avrete la capacità di riconoscere le fasi del rilassamento, della respirazione, e tutte queste cose cresceranno nel tempo e vi daranno enormi soddisfazioni.
Per quanto riguarda la respirazione esistono testi specifici (solitamente collegati allo yoga)che insegnano varie tecniche. Per quanto riguarda i nostri propositi non possiamo non tenere in considerazione questo aspetto perché ha la sua importanza. Allora perché, direte, anziché consigliarci un testo non ne parliamo?
- A dire il vero la respirazione così come l’energia va manipolata con molta precauzione e se non avete vicino un esperto potreste rischiare dei seri pericoli.
+ Le tecniche di respirazione sono in realtà il motore per arricchire il nostro corpo dell’energia necessaria alla terapia.
Consideriamo comunque che: per quanto esistano testi anche ben fatti, in materia, i maestri di yoga insegnano la tecnica di respirazione (Pranajama)*, soltanto ai discepoli che frequentano i corsi di yoga da parecchio tempo.
*Prana: è l’energia che permea l’universo a tutti i livelli. E’ energia fisica, mentale, intellettuale, sessuale, spirituale, e cosmica. Tutte le energie vibranti sono prana. Yama: è un termine collettivo che designa i comandamenti morali universali)
Per imparare a dirigere e trasferire l’energia noi useremo perciò soltanto il respiro”tradizionale” riveduto e corretto. Imparare a respirare correttamente è già un passo da giganti.
I grandi maestri, che praticano guarigioni a distanza, che provano cioè a guarire persino intere regioni da mali definiti incurabili, hanno bisogno di convogliare parecchia energia; ed è per questo motivo che ricorrono a tecniche di respirazione tramandate dagli Anziani.
E’ interessante sapere tutto questo ma, per il momento, visto e considerato che ci troviamo ad un primo approccio, a noi non serve.
Per respirare correttamente vi suggerisco alcune delle tecniche che ho sperimentato di persona e che per un occidentale sono già abbastanza: “Distesi con la schiena a terra, supini, rilassatevi facendo inizialmente due bei respiri normali; profondi. Secondariamente con le braccia lungo i fianchi e con gli occhi chiusi (per non distrarvi) eliminate tutta l’aria presente nel corpo attraverso il naso e rimanete fermi senza respirare per due o tre secondi.
Dopodiché iniziate molto lentamente ad inspirare seguendo con la vostra attenzione l’aria inalata fino a che questa si collochi giù nel ventre che comincia per questo a dilatarsi. Continuando ad inspirare lentamente sarà la volta dei polmoni inferiori che cominceranno ad espandersi e infine sempre continuando ad inspirare riempirete la parte alta dei polmoni. A questo punto fermate il respiro per quattro cinque secondi ed espirate compiendo al contrario il percorso fino ad aver vuotato il ventre.
Sembra una cosa lunghissima ma è un esercizio che in tutto non dovrebbe superare i venti, massimo venticinque secondi. Naturalmente con l’esperienza, dopo uno due anni, potrete aumentare di uno, due secondi i tempi di fermo d’aria. Non provate a fare esperimenti strani senza avere la consapevolezza di quello che fate. Lo stesso tipo di respirazione si può fare anche seduti a gambe incrociate. In questo caso, ad occhi aperti, disponetevi di fronte ad un muro, oppure ad un albero. Per facilitare la vostra concentrazione attaccate sul muro o sull’albero, all’altezza dei vostri occhi, un pezzettino di carta bianca, rotondo, di un centimetro o due di diametro e fissate quel punto mentre fate l’esercizio .
Tutte le respirazioni si possono fare ad occhi aperti, nessun medico lo sconsiglia, ma la mente, che tende a distrarsi con tutto, può facilmente perdersi a rincorrere formiche o quant’altro.
Ripetete gli esercizi tutte le volte che avete tempo e che lo desiderate. Questo porta ad una cosa sola e decisamente importante: imparare a respirare correttamente.
Tutto quello di cui abbiamo parlato, che rende possibile la terapia, andrà inevitabilmente ad instaurarsi dentro ciascuno di voi nel tempo e questo non potrà che migliorare subito la vostra salute. Tutti gli esercizi di cui abbiamo parlato realizzano una salvaguardia alle malattie e ci tengono svegli, in forma e soprattutto contenti.
( Tratto da “Il Mondo perfetto” di Giovanni Cannella prossima pubblicazione)
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